Into Space - Donna

La loro vita era una danza l’uno attorno all’altra.

Si erano conosciuti a scuola, poco più che bambini. Per anni, Jean lo aveva a malapena notato; e per anni, Alex aveva notato a malapena se stesso. Le loro giornate le passavano con gli amici, nei posti nascosti conosciuti solo ai bambini: il piccolo parco diveniva una sconfinata foresta proibita; la capanna malmessa era una caverna piena di meraviglie e di magia; lo stagno era un lago e i suoi pesci sirene.

Erano insieme, innocenti, e felici.

Alex crescendo divenne insofferente, la sua fronte sempre rugata da pensieri e paure. Jean studiava, sorrideva alla vita e al futuro. Lui non poté mai capire come mai si innamorarono. Lei si chiedeva cos’era ciò che provavano.

Oggi, più grandi e più saggi, siedono nella quiete di un giorno d’estate, coi piedi ammollo nello stagno. La scuola è finita da tempo, e le meraviglie del parco esistono solo nei ricordi.

“Ci sono tantissime cose che non ti ho mai detto”, dice lei, il volto coperto dai capelli.

Lui non risponde.

“Però ti amo. Posso dirtelo?”

“Stenditi, Jean. L’erba è soffice e la brezza è tiepida.”

Si stende di fianco a lui. Alex nota che la sua guancia è umida.

“Perché piangi?”

“Temo che non saprai mai.”

“Che cosa?”

“Tutte quelle piccole cose che vorrei sapessi.”

Alex alza le spalle.

“Che importanza hanno le piccole cose? Io so tutto di te, e tu tutto di me.”

Jean sorride e piange. Le paure di lui non la lasceranno mai, e le parole non cambiano nulla. Le loro mani si stringono e si scaldano. I loro amici li guardano da lontano con un velo di tristezza.

Ora si avvicinano nella loro danza, come già in passato. La vita li farà stringere tra loro altre volte. Nessuno li conosce meglio di come si conoscono, eppure si chiedono incessantemente chi siano. La loro danza non finirà mai, e ogni passo è un mistero.

Non sapranno mai cos’è la felicità.